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Valichi e Abissi, solitudini e nuove interiorità

locandina orizzontale valichi abissi

 

Non è la prima volta di una esposizione che unisce la pittura alla fotografia. Questa volta, però, si tratta di un’occasione ancor più speciale. Le tematiche e la ricerca dei due autori sono davvero simili e vicine nel tempo e sono avvenute in modo indipendente.

Prima di poter affermare che il comune oggetto di interesse è la MONTAGNA, dovremmo meglio dire che lo è la ricerca di una dimensione di riflessione, meditazione, solitudine: i 2 autori, in modo indipendente, si sono ritrovati nello stesso periodo della propria vita e ricerca artistica ad esplorare la tematica della natura.La Montagna è luogo di solitudine e contemplazione, la Montagna è emblema di perenne e lenta trasformazione oltre che di potenza.

Sì tratta, sia per Marco Minozzi che per Alessandro Giuliani,  di opere di elevato livello artistico, espressione di maturità personale ed artistica per entrambi gli autori.
Manifestano il raggiungimento di una sofisticata capacità di giostrare i propri personali strumenti tecnico/artistici con consapevolezza e libertà.
Le opere ad olio su tela di Marco Minozzi si ammirano per i colori, con sfumature che descrivono il reale andando oltre, fino, in certi casi, ad un quasi astrattismo. E, per una sorta di evanescenza dei colori, alla sensazione dell’aria rarefatta delle alte quote, insieme al vissuto di stupore che possiamo provare di fronte alla Natura.

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Le opere fotografiche di Alessandro Giuliani sono il risultato di un lungo processo, di cui lo scatto è solo il primo gesto. La ormai comprovata capacità ed esperienza di lavoro in camera oscura gli consente di rielaborare lo scatto per ottenere un’immagine finale che non solo riproduca l’oggetto dell’inquadratura, ma che corrisponda alla sua propria impressione. La tecnica della stampa con gelatina a pennello consente questa libertà di creatività.

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Ciò che sorprende è il parallelismo fra i 2 autori, il fatto che le loro opere si compenetrino perfettamente all’interno dello Spazio Espositivo. Lo sguardo può correre dalle une alle altre con continuità: ci esprimono valori simili con linguaggi diversi.
pittura e fotografia valichi e abissi
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Si apprezzano pienamente vedendole da vicino, proprio per la raffinatezza delle tecniche. Per questo vi invitiamo caldamente a venirci a trovare! Ma non è un rischio acquistare le opere online e farsele recapitare: dal vivo risulteranno ancora più belle ed affascinanti che in foto.
Per qualsiasi richiesta e informazione, o per fissare una visita CONTATTATEMI!
Laura Guadagnucci

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Marco Minozzi, l’autore, fra le sue EMERSIONI

C’è sempre una certa attesa quando l’artista viene a vedere le sue opere allestite allo Spazio Espositivo, una accanto all’altra, posizionate seguendo una mia logica personale che rispecchia le impressioni che ho ricevuto dalle opere.

E’ un processo piuttosto istintivo quello che mi porta ad “accoppiare” o “separare” le opere. Dopo la disposizione devo avvertire una naturale armonia, una fluidità visiva. Alcune opere hanno bisogno di stare vicine per rafforzare il loro contenuto, altre hanno bisogno di una distanza per essere ben comprese, fino ad arrivare a quelle opere che devono assolutamete stare da sole.

Il Ciclo Emersioni di Marco Minozzi è un ciclo di opere davvero denso di contenuti. I particolari davvero “emergono” lentamente, e spontaneamente, sguardo dopo sguardo: non si vede tutto al primo approccio visivo. Per questo non annoiano, sono fonte di continue scoperte visive e continue riflessioni.

Sarà perchè offrono vari livelli di lettura, sarà perche come dice l’autore “vi si crea un cortocircuito fra passato e presente” da cui scaturiscono continui rimandi e rimabalzi fra memoria personale e memoria collettiva. Fatto sta che ciascuna opera del Ciclo Emersioni non si esaurisce in sè, la guardi e la riguardi e ti cattura, portandoti dentro la tela.

Ti “immergi” e vai dentro, poi “emergi” soddisfatto, arricchito e con il proposito di reimmergerti nuovamente.

Avere con sè un’opera del Ciclo Emersioni è possedere una narrazione, è come leggere un classico, è come ascoltare un brano musicale di un grande compositore.

 

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Marco Minozzi, l’autore, fra le sue opere esposte, è stato un  interessante ed interessato osservatore.  E’ sembrato stupito come se vedesse qualcosa di nuovo, soddisfatto nel ritrovare ben esposto il suo personale contenuto artistico.

Marco Minozzi ha realizzato l’ultima opera del Ciclo Emersioni nel 2017 (la prima nel 2006). Dal 2017 si è dedicato ad un nuovo interessantissimo filone, quello dei paesaggi urbani.

Mi piace adesso evidenziare che, dopo l’allestimento della mostra, Marco Minozzi ha avuto una nuova ispirazione: una nuova Emersione è nata nella sua testa ed ha realizzato in breve tempo una nuova opera di importanti dimensioni (cm 70×100) che aggiungeremo al Ciclo Emersioni.

Si intitola Locking for another Eclipse (2021). La mostriamo qui, in anteprima:

 

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La mostra è visibile su appuntamento presso lo Spazio Espositivo Livin’art, è possibile seguire aggiornamenti quotidiani online (FB, Instagram, TW, Linkedin, Blog ArtedaVivere).

Se sei interessato all’intera Serie del Ciclo puoi scaricare sia il Catalogo Emersioni Marco Minozzi Livin_art, sia una interessantissima e completa nota critica di Raphy Sarkissian (docente presso la School of Visual Art di New York).

Ricordiamo che “spediamo arte a casa” e che acquistare con Livin’art è facile e sicuro; è possibile farlo presso il nostro Spazio Espositivo, o tramite bonifico bancario, carta di credito, PayPal, o mezzo contrassegno alla consegna.

Livin’art è la  galleria d’arte dove puoi conoscere artisti di valore e trovare risposte al tuo desiderio di gusto, di bellezza, di originalità.

Laura Guadagnucci, coordinatrice Livin’art – Arte da Vivere

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Aphrodyte’s Room

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Serie EMERSIONI di Marco Minozzi
Aphrodyte’s Room” olio su tela cm 60×50
Aphrodythe’s Room attinge al periodo maggiormente “rembrantiano” dell’autore che, nel celebrare la donna, (rappresentando la dea greca Aphrodyte dai connotati fortemente simbolici), unisce nello stile classicità ed elementi di assoluta contemporaneità che afferiscono a richiami onirici o addirittura del subconscio. Un cortocircuito fra passato e presente da cui nasce il concetto di “Emersione”.
La stanza di Afrodite trasporta l’immaginazione verso il passato, pur mantenendo uno stretto contatto con la realtà ed il linguaggio dell’uomo contemporaneo.
Spazio Espositivo Livin’art Via della Cervia, 19 Lucca
3 – 31 Gennaio su appuntamento
Aggiornamenti online
Per qualsiasi informazione, richiesta contattaci. Puoi scaricare il  Catalogo Emersioni Marco Minozzi Livin_art corredato da una nota critica di Raphy Sarkissian, docennte presso la Scholl of Visual Art di New York.
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Rewind Infinity e Matrix, opere ad olio su tela di Marco Minozzi

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Ciclo Emersioni di Marco Minozzi 
Spazio Espositivo Livin’art 3 – 31 Gennaio 2021 (su appuntamento)
“Rewind Infinity” olio su tela cm 70×100 e “Matrix” olio su tela cm 80×60
Figure umane, animali, vegetali, e l’uovo come quasi astratto simbolo di rinascita. Vi è tutto un universo.
Opere che ci colgono per la loro totalità espressiva e simbolica umanità. I colori, come scabri, derivano da una sapiente complessità di azione su tela.
Idee ed immagini che emergono verso di noi, e dentro di noi. www.livinart.it/it/marco-minozzi
Se sei interessato al catalogo del Ciclo Emersioni puoi scaricarlo  in formato pdf Catalogo Emersioni Marco Minozzi Livin_art
EMERSIONI

“Idee, abbozzi di pensiero, l’uovo come simbolo di vita e rinascita, misteriosi alfabeti vengono inglobati in contestisemiastratti e monocromatici che appaiono in un oscurità densa e totalizzante.”

Per qualsiasi richiesta e/o informazione contattaci

 

Copia di Three houses

Lettere, parole, segni e tracce fanno parte delle opere di Marco Minozzi

Lettere, parole, segni e tracce appaiono in modo ricorrente nei dipinti di Marco Minozzi. Elementi che arricchiscono le opere, portando mistero insieme ad un senso di libertà interpretativa. Inoltre hanno il potere di mettere in gioco e a nudo, l’interiorità, il subconscio, dell’autore.
Un esempio sono le tre opere qui sotto:

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Three Houses olio su tela m 60×50 – Three Figures cm 80×60 – Rewind Infinity cm 70×100
Abbiamo chiesto all’autore una riflessione in merito, queste le sue parole:
“I segni, le lettere o i numeri sono simboli, alfabeti misteriosi che hanno solo la funzione di evocare in parte il nostro linguaggio, la nostra memoria, la secolare comunicazione che si fa pittura.
Non ha importanza il significato di questi segni alfanumerici, importa piuttosto la loro funzione evocatrice, è l’insieme del tutto che si fa anche peecezione.
Una sorta di icona dei nostri linguaggi universali e millenari.”
Marco Minozzi
Le tre opere fanno parte del Ciclo Emersioni, una significativa produzione artistica di Marco Minozzi, al centro della quale idee, abbozzi di pensiero, l’uovo come simbolo di vita e rinascita, misteriosi alfabeti vengono inglobati in contesti semiastratti e monocromatici che appaiono in un oscurità densa e totalizzante.
9 opere di questa serie sono esposte presso Lo Spazio Espositivo Livin’art in Lucca dal 3 al 31 Gennaio, ed in modo permanente sulla nostra Galleria online www.livinart.it/it/marco-minozzi
Acquistare con Livin’art è facile e sicuro, per qualsiasi richiesta e/o informazione contattaci.
Laura Guadagnucci, coordinatrice Livin’art – Arte da Vivere

Fragments and Aphrodyte’s Room by Marco Minozzi

EMERSIONI opere ad olio su tela di Marco Minozzi
Spazio Espositivo Livin’art Via della Cervia, 19 – Lucca – 3/31 Gennaio 2021
su appuntamento, aggiornamenti online
Fragments 2 cm 80×60
Frammenti di memoria che si ricompongono sulla tela, non una narrazione logica né certa quanto probabili emersioni artistiche e mentali che lasciano lo spettatore libero verso un coinvolgimento personalizzato.
Aphrodyte’s Room cm 60×50
Aphrodithe’s room attinge al periodo maggiormente “rembrantiano” dell’autore che, nel celebrare la donna, unisce nello stile classicità ed elementi di contemporaneità. Un cortocircuito fra
passato e presente che da cui nasce il concetto di “Emersione”.
Conosci l’autore e le sue opere sul nostro portale d’arte Livin’art: Marco Minozzi – Livin’art
Per qualsiasi richiesta e/o informazione contattaci.

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Matrix com 80x60

Serie Emersioni, opere ad olio su tela di Marco Minozzi

Emersioni, opere ad olio su tela di Marco Minozzi
Spazio Espositivo Livin’art Via della Cervia, 19 – Lucca 3 – 31 Gennaio 2021
su appuntamento, aggiornamenti online
Per la prima volta insieme, 8 opere emblematiche della Serie Emersioni sono in esposizione a Lucca. La plasticità del colore, la particolare tecnica di stesura unite ai contenuti altamente enigmatici e simbolici fanno di questa serie di opere un unicum nella produzione di Marco Minozzi.
“Rewind Infinity” olio su tela cm 70×100 e “Matrix” olio su tela cm 80×60
Figure umane, animali, vegetali, e l’uovo come quasi astratto simbolo di rinascita. Vi è tutto un universo. Opere che ci colgono per la loro totalità espressiva e simbolica umanità.
I colori, come scabri, derivano invece da una sapiente complessità di azione su tela. Ancora una volta la sensazione di un qualcosa che emerge verso di noi, e dentro di noi.
Per qualsiasi richiesta e/o informazione contattaci.
Three Figures

Una importante presentazione di “Emersioni” opere ad olio su tela di Marco Minozzi

Marco Minozzi è artista conosciuto anche fuori dai nostri confini nazionali, quindi in Europa e negli Stati Uniti.

Mostriamo, con soddisfazione, la presentazione di Raphy Sarkissian (storico dell’arte e docente presso la School of visual Art di New York) che segue con interesse da oltre-oceano il lavoro e l’evoluzione artistica di Marco Minozzi.

Arte da vivere

Via della Cervia, 19
55100 Lucca, Italia
3—31 gennaio 2021

“Arte da vivere” è lieta di presentare una mostra intitolata Emersioni, che espone dipinti di Marco Minozzi nel suo spazio a Lucca, in Italia, indicativamente prevista per il mese di gennaio 2021. Questa sarà la terza mostra personale dell’artista presso la galleria.

Emersioni comprende otto opere significative del ciclo Assorbimento, in cui Minozzi unisce figure altamente enigmatiche all’interno di basi compositive astratte, per lo più sottoposte a un’illuminazione tenebristica dai colori ricchi. Eseguiti tra il 2006 e il 2017, molti di questi dipinti contemplativi utilizzano la griglia come mezzo per disporre figure come il corpo umano, il motivo dell’uovo, l’albero e il cavallo, accompagnate da parole completamente o parzialmente leggibili, eseguite attraverso una sorprendente grammatica pittorica, particolarmente gestuale che rivela il processo della pittura ed evoca la fenomenologia dell’esperienza visiva.

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Insieme alle raffigurazioni di istanze del mondo visibile, forme figurali, ampiamente emblematiche e immaginarie, abitano questi spazi pittorici, come la rappresentazione di una figura simile a un cavallo decorata con segni circolari e caratteri alfanumerici, annidata nella seconda colonna e terza fila di Matrix (2013), o l’eterea figura femminile in volo all’interno della quarta cella più bassa di questo dipinto eccezionalmente intrigante.

Altamente cariche di introspezione e ampiamente referenziali alla storia della rappresentazione pittorica, queste opere di Minozzi evocano istanze figurative e testuali del maestro surrealista belga René Magritte, i celebri artisti d’avanguardia italiani del dopoguerra Jannis Kounellis e Fabio Mauri, e uno dei più importanti pittori americani, Cy Twombly, che si sarebbe stabilito a Roma alla fine degli anni Cinquanta. Minozzi ha osservato: “Mentre l’arte povera, termine coniato da Germano Celant per caratterizzare la corrente artistica italiana non convenzionale del dopoguerra, ha svolto un ruolo importante nella mia pratica, i miei dipinti toccano alcuni elementi di quel movimento piuttosto che la sua radicalità complessiva dei materiali. Il mio lavoro cerca di toccare la percezione del mondo visibile e invisibile attraverso istanze di memoria culturale, segni, indici, numeri e parole, ma anche enigmi di miti e leggende. I miei dipinti sono legati a varie istanze pittoriche di Rembrandt e Anselm Kiefer, in modo da lasciare il posto a un logos personale e collettivo allo stesso tempo”.

Poiché tre tipi di segni classificati come icone (figure simili), simboli (lettere e parole) e indici (segni, tracce) appaiono ricorrentemente in questi provocatori dipinti in mostra, Minozzi impregna le opere di forme semiotiche, come teorizzato dal noto americano logico Charles Sandres Peirce.

Rewind/Infinity (2013), ad esempio, illustra allo spettatore rappresentazioni inquietanti del torso umano in varie posture. Queste icone del corpo sono incastonate all’interno di spazi oscuri che sono incorniciati da compartimenti rettangolari altamente luminosi, entro i quali la materia cruda dell’olio è declinata con segni indici e o simboli lessicali che articolano l’arena visiva. Avendo limitato le icone o rappresentazioni pittoriche, a una selezione limitata di luoghi sulla superficie del dipinto, Minozzi traduce il processo di visualizzazione in punti focali specifici in dati momenti dell’esperienza percettiva. Come suggerisce in modo intrigante il titolo bipartito del dipinto, la rappresentazione visiva può tentare di riavvolgere la percezione temporale o sospenderla all’infinito. In effetti, l’esperienza ottica all’interno del campo visivo avviene in punti focali specifici in momenti specifici del tempo, sistematicamente punteggiati dal battito di ciglia condizionato dal corpo pulsante. Mentre “infinito” può implicare la pratica pittorica idealizzata e rinascimentale in una certa misura, “rewind” indica la temporalità della visione e il meccanismo dell’esperienza ottica, con una pluralità di possibilità rappresentative specifiche del mezzo che hanno preoccupato i professionisti di espressioni pittoriche moderniste e contemporanee.

Attraverso questa serie di opere, le figure costruite da Minozzi trasmettono un senso di viscerale e sfuggente, se non di mistico. È come se la percezione stessa, una volta indagata, tentasse di dissolversi e trascendere le convenzioni, richiamando lo scisma di Maurice Merleau-Ponty quando spiega: “Non possiamo costruire la percezione della cosa e del mondo da aspetti discreti più di quanto possiamo comporre la visione binoculare di un oggetto da due immagini monoculari. Le mie esperienze del mondo sono integrate in un unico mondo, mentre la doppia immagine si fonde nell’unica cosa, quando il mio dito smette di premere sul mio bulbo oculare. Non ho una prospettiva, poi un’altra, ma ogni prospettiva si fonde nell’altra e, nella misura in cui è ancora possibile parlare di una sintesi, si tratta di una ‘transizione-sintesi'”.*

Come suggerisce il titolo della mostra Emersioni, questi distintivi dipinti di Minozzi affrontano emersioni fenomenologiche di percezione ed esperienze vissute, qui rappresentate attraverso i dispositivi della pittura modernista e contemporanea. Con tutta la sua modernità, questo corpus di opere di Minozzi porta tuttavia una sensibilità accresciuta e reinventata del Barocco.

Raphy Sarkissian

Il Paesaggio Contemporaneo Urbano ad olio su tela

Per la seconda volta, ed è stato un grande piacere, l’artista Marco Minozzi ha esposto le sue opere presso lo Spazio Espositivo Livin’art in Lucca dal 17 al 30 Marzo 2019

A distanza di circa un anno dalla mostra precedente si è aperta la nuova esposizione: “Contemporaneo Urbano, 14 pitture ad olio su tela”, tutte le opere in mostra rimangono visibili e disponibili per la vendita sulla galleria d’arte online Livin’art.

Un anno di lavoro , di ricerca ed evoluzione. Le opere di questa nuova interessantissima serie si propongono con una nuova definizione e colori differenti da quelle dello scorso anno (Infinity Landscape). Di pari ed elevato livello artistico e di stile le due Serie offrono soluzioni espressive diverse che evidentemente derivano da più interpretazioni dell’autore sul tema che da qualche anno è suo motore produttivo: il paesaggio urbano.

In particolare , nella Serie Contemporaneo Urbano è evidente l’intento di mostrare l’urbanizzazione del paesaggio, allontanandosi più spesso che in Infinity Landscape da un’idea astratta e immaginaria di realtà.

Infatti in Contemporaneo Urbano i particolari diventano fulcro di osservazione ed identificazione, i colori vogliono essere più vicini alla realtà a suscitare un’impressione più aderente alla vita di questi luoghi un po’ isolati e un po’ sperduti . L’osservatore è quindi “inserito” in un paesaggio noto ma pur sempre spunto di ricerca introspettiva.

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Emblematica e molto interessante questa frase, tratta da una critica del Professor Raphy Sarkissian, insegnante presso la “School of Visual Art” in New York e affezionato estimatore di Marco Minozzi e delle sue opere

“La poetica pittorica di Marco Minozzi mette in evidenza l’andar parallelo della desolazione dell’industrializzazione con la continuità implicita della vita.”

La Serie Contemporaneo Urbano sono opere di grande fascino e suggestione oltre che di  elevato valore artistico / pittorico. Ecco alcune delle opere esposte:

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Qua vediamo Marco Minozzi il giorno dell’inaugurazione insieme all’artista e critico d’arte John Vander mentre parlano dei nuovi paesaggi urbani.

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E’ importante ricordare che Marco Minozzi (Roma 1962) è all’eta’ di 14 anni che inizia lo studio autodidatta del disegno, della figura e della prospettiva, che lo impegnerà per molti anni. Successivamente approderà alla tecnica dell’olio su tela che approfondirà attraverso un continuo lavoro di copia degli antichi maestri del 500 e 600 sotto la guida di un restauratore e impadronendosi, nello stesso tempo, dei segreti riguardanti la preparazione dei colori, i metodi e i materiali della tecnica pittorica. Intorno al 1992-1993 inizia le prime esposizioni collettive a Roma.

Nel 2002 comincia ad affrontare l’ambito contemporaneo essendo finalmente giunto il momento di superare i vecchi modelli e lasciar fluire un nuovo modo di intendere il paesaggio urbano e misurandosi con nuove forme contemporanee che racchiudessero tutte le esperienze passate.

Nella nuova visione narrativa sono presenti tutte le esperienze vissute dall’artista: il colore rembrandtiano, una elaborata archeologia industriale, il realismo americano. Attualmente, la profonda ambizione dell’autore è la realizzazione di un archetipo di paesaggio e la costruzione di una nuova idea di paesaggio urbano.

Allo Spazio Espositivo Livin’art succedono sempre cose molto interessanti!

Per approfondire e vedere di nuovo tutte le opere:

Marco Minozzi, Contemporaneo Urbano

Fai entrare l’arte nella tua vita, scegli le tue emozioni, investi nella bellezza dell’arte. Acquistare con Livin’art è facile e sicuro.

Laura Guadagnucci – coordinatrice Livin’art Arte da Vivere

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“INFINITY LANDSCAPE” di Marco Minozzi

INFINITY LANDSCAPE, L’INFINITO NEL PAESAGGIO” opere ad olio su tela di Marco Minozzi

è l’ultima mostra d’arte ospitata presso lo Spazio Espositivo Livin’art – Lucca, Via della Cervia 19

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Le 16 opere di Marco Minozzi presentate dal 31 Marzo al 20 Maggio esprimono una pittura sapiente e profonda che unisce i temi universali della classicità ad uno sguardo contemporaneo sui nostri paesaggi urbani, industriali e post industriali.

L’affascinante ed intensa pittura di Marco Minozzi è il risultato di anni di studio e approfondite esercitazioni di copia delle opere dei pittori del ‘500 e del ‘600, in particolare la scuola olandese.

Dopo un intenso periodo di apprendimento, la crescita personale ed artistica porta l’autore ad esprimere la propria visione del mondo senza perdere l’attaccamento alle tematiche paesaggistiche classiche: l’attenta prospettiva, i colori ombrosi e ricercati a completamento di una atmosfera di passato.

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Infinity Landscape cm 80×120  il protagonista della mostra

Il fascino delle opere esposte deriva dall’equilibrata ed intensa armonia fra un’anima classica ed uno sguardo contemporaneo.

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Urban Landscape cm 70×100

Queste le parole dell’autore Marco Minozzi

“Vecchi distretti industriali, relegati nelle periferie di complessi urbani, prendono vita in un’osmosi tra naturalismo e una forte radice classica, nel tentativo di dar vita ad un nuovo paesaggio.

Pittura e ispirazione fotografica sono unite per tentare di mostrare un corpus visivo nel quale si tenta di coniugare un difficile equilibrio, tra contesto storico e distacco oggettivo a favore di una nuova ricerca estetica ove rintracciare nuovi canoni estetici

Le opere di Marco Minozzi propongono una nuova idea di bellezza e catturano il nostro interesse di fruitori in virtù della forte e appassionata ricerca espressiva, a cui si aggiunge una spinta originalità nell’interpretazione dei nostri paesaggi urbani, industriali e post industriali

Queste opere si possono ben immaginare in un contesto di arredamento classico / moderno, dove certamente portano una nota di valore e di carattere.

E’ stato molto interessante allestire la mostra d’arte con le opere di Marco Minozzi.

Alcune fotografie dei preparativi

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Il 31 Marzo 2018 c’è stata l’apertura

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Ecco l’esposizone definitiva:

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Alcune immgini dei visitatori, sempre in stupefatta ammirazione

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NOTE

Un successo di questa mostra è stato l’appassionato interessamento di due affermati galleristi del Maine (U.S.A) che hanno richiesto 5 delle opere di “Infinity Landscape”

Assolutamente affascinati dallo stile di Marco Minozzi le esporranno nella loro Galleria d’arte Gold/Smith Gallery in Boothbay Harbor, Maine fra il mese di agosto e quello di settembre 2018.

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Tutte le opere sono disponibili ed in vendita su Livin’art – Arte da Vivere

INFINITY LANDSCAPE, L’INFINITO NEL PAESAGGIO – PITTURE AD OLIO SU TELA DI MARCO MINOZZI

31 MARZO 20 MAGGIO 2018 – LUCCA VIA DELLA CERVIA 19

Vi aspettiamo sul sito!

Laura Guadagnucci, coordinatrice Livin’art Arte da Vivere

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